Organizzazione criminale composta in parte da membri della comunità rom
22 AGO - LAMEZIA TERME – In risposta a un preoccupante aumento di furti di auto, furgoni, scooter e estorsioni legate alla pratica del "cavallo di ritorno", i carabinieri di Lamezia Terme hanno condotto un'importante operazione che ha portato all'emissione di quattro misure cautelari. Queste sono state disposte dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme e dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro.
Due degli indagati sono stati condotti in carcere, uno è stato posto agli arresti domiciliari, mentre per un minorenne è stata stabilita la collocazione in comunità. Tutti i soggetti coinvolti sono accusati, a vario titolo, di furto aggravato di veicoli, estorsione con la tecnica del "cavallo di ritorno" e ricettazione.
L'indagine, denominata "Redempio" (riscatto), ha svelato un'organizzazione criminale, composta in parte da membri della comunità rom, dedita alla reiterata commissione di furti di autovetture, furgoni e scooter. Grazie a pedinamenti digitali, analisi del traffico telefonico e osservazioni sul campo, i carabinieri sono riusciti a documentare il modus operandi utilizzato dagli indagati nelle loro attività illecite.