Ai domiciliari anche un avvocato
18 OTT – ANDRIA - Sei persone, considerate componenti di spicco del gruppo criminale Pesce-Pistillo di Andria sono state arrestate dalla polizia di Stato perché accusate a vario titolo e in concorso di estorsione, tentata estorsione e usura aggravati dal metodo mafioso e di detenzione illegale e porto in luogo pubblico di pistola.
Cinque degli indagati sono stati già stati sottoposti a fermo lo scorso 29 settembre e si trovano in carcere o ai domiciliari; l'altro arrestato, posto ai domiciliari, è un avvocato di Andria, Grazia Tiziana Favullo, di 50 anni, che avrebbe fatto da tramite tra la mamma di un commerciante vittima di usura e due degli arrestati - i fratelli Oscar Davide e Gianluca Pesce - chiedendo il loro intervento per ottenere una dilazione dei pagamenti.
Secondo quanto accertato dalle indagini condotte dal personale del Servizio centrale operativo e delle Squadre mobili di Barletta - Andria - Trani e Bari, l'avvocato nonostante fosse "perfettamente consapevole del calibro criminale di alcuni degli arrestati", riferiscono gli investigatori, avrebbe fatto incontrare nel suo studio le vittime di usura con due degli indagati.
Incontro nel corso del quale sarebbe stata pattuita la proroga del pagamento del debito contratto e lievitato in venti giorni da 23mila a 40mila euro.
Secondo gli accertamenti, coordinati dalla Dda di Bari, l'avvocato avrebbe favorito "con le sue affermazioni, la definizione dell'accordo divenuto estorsivo, attribuendosene addirittura i meriti e affermando di aver 'chiuso l'operazione'", sottoponendo a "pressione psicologica la vittima". Soldi che i fratelli Pesce pretendevano anche dai familiari delle loro presunte vittime, che convincevano con minacce e violente aggressioni.