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Arrestato un funzionario della Regione Campania per traffico di rifiuti

Arrestato un funzionario della Regione Campania per traffico di rifiuti
70 container dall'Italia alla Tunisia nel 2020

29 FEB - NAPOLI - Un funzionario della Regione Campania è stato posto agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Procura distrettuale antimafia di Potenza, che ha portato alla scoperta di un traffico illecito di rifiuti tra l'Italia e la Tunisia. Nel 2020, sono stati trasportati nel Paese nordafricano 7.891 tonnellate di rifiuti, stipate in 70 container.

Le indagini hanno rivelato che il funzionario, insieme ad un altro collega attualmente indagato, avrebbe contribuito consapevolmente al traffico illecito di rifiuti attraverso omissioni e condotte ritenute gravi a livello indiziario. Nell'inchiesta sono coinvolti anche intermediari, imprenditori, titolari di aziende di trattamento-recupero, società di intermediazione e altri funzionari pubblici.

Il traffico di rifiuti aveva come risultato finale l'incendio, l'abbandono o l'interramento dei rifiuti in Africa. Tutto ciò si basava su un contratto firmato il 30 settembre 2019 a Polla (Salerno) tra una società campana e una tunisina, per il trasporto in Africa di 120.000 tonnellate di rifiuti.

Nell'accordo erano coinvolte due ditte di intermediazione, una con sede a Soverato (Catanzaro) e l'altra in Tunisia. Il trasferimento dei rifiuti è iniziato via nave attraverso il porto di Salerno. Tuttavia, un reportage di un'emittente televisiva tunisina sull'importazione dei rifiuti ha portato a un'inchiesta con alcuni arresti e, successivamente, al blocco dei rifiuti stessi.

In Italia, le indagini dei Carabinieri hanno scoperto un complesso sistema organizzato per il traffico illecito di rifiuti, reso possibile anche dalla concessione di due autorizzazioni da parte di un ufficio della Regione Campania a Salerno. L'impianto tunisino che ha ricevuto i rifiuti è stato interessato da un incendio che ha distrutto gran parte di essi. Successivamente, i container contenenti rifiuti sono stati ritrasmessi in Italia in base a un accordo di cooperazione tra Tunisia e Regione Campania. Tuttavia, i consulenti incaricati di esaminarli hanno riscontrato una non corrispondenza della qualità dei rifiuti in sequestro al codice di riferimento dichiarato dall'esportatore.

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